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Puzzle Bubble

Il progetto intende inserirsi all’interno di una strategia urbana d’intervento volta a restituire a Padova l’immagine di una città alla riscoperta degli elementi che da sempre la caratterizzano: l’acqua, i parchi pubblici e gli edifici monumentali dal grande valore storico.
“Puzzle Bubble” si pone in questo scenario come uno tra i possibili elementi in grado di aprire una riflessione su ciò che davvero si può costruire in città, lavorando sulla riqualificazione del patrimonio esistente e delle aree fuori dalle mura.
Questi vuoti urbani risultano situati per la maggior parte in prossimità del centro storico e, se pensati come un sistema sinergico, possono diventare i nuovi elementi cardine con i quali ripensare lo spazio pubblico padovano.

Concorso di idee Nuovo Parco Urbano Area ex Boschetti • Padova • 2015


Collaboratori: Arch. Baldi Enrico, Arch. Bonfanti Claudio , Arch. Bruno Emanuele , Arch. Crivellari Roberta


Parco delle Mura

All’ interno di questo scenario, il sistema di spazi pubblici del centro storico, che da sempre si relaziona con i monumenti della città, trova nel “ring” delle mura storiche non più un limite, un elemento chiuso su se stesso, bensì l’occasione per costruire nuove relazioni con i vuoti urbani presenti al di fuori della cerchia muraria.

Il progetto del “Parco delle Mura”, insieme a il “Parco delle Acque”, interseca una serie di vuoti urbani in grado di diventare elementi di connessione tra il centro storico e il resto della città, conferendo nuova immagine agli spazi pubblici esistenti. All’interno di questo sistema si inserisce l’area ex Boschetti, ad oggi parcheggio e luogo di abbandono ma con tutte le caratteristiche per poter diventare un nodo di collegamento tra il centro storico e il resto della città.


Connessioni

Il progetto si inserisce in questa parte della città di Padova come legante di uno spazio pubblico ciclopedonale discontinuo. Puzzle Bubble dà forma a una serie di molteplici connessioni, prima fra tutte, l’unione, a partire da Porta Portello, tra l’area universitaria lungo le due sponde del Piovego e Corso Garibaldi, che prosegue sia verso il centro storico della città che verso la stazione degli autobus e dei treni. A questa scala territoriale, l’intervento prevede una riqualificazione del percorso esistente tramite una ridefinizione dello spazio adibito alla mobilità ciclo-pedonale, oltre che a una rivitalizzazione dello spazio verde lungo la riva del fiume. Oltre alle connessioni longitudinali, la progettazione di un nuovo ponte pedonale, generato da una delle bolle del puzzle, permette l’attraversamento del fiume e il contatto diretto con l’altra riva della città, quindi il Parco delle Mura e i suoi monumenti.

Proprio la relazione con il Parco degli Scrovegni offre la possibilità di mettersi in relazione con la storia dei parchi a cui la città di Padova è strettamente legata.

L’obiettivo di Puzzle Bubble non è di contrapporsi in maniera drastica all’esistente bensì cercare di prenderne spunto, cercare punti di contatto e similitudini ma con l’aggiunta di un sistema più contemporaneo legato all’uso degli spazi pubblici. Oltre ad essere in adiacenza con il Parco degli Scrovegni l’area ex Boschetti può sfruttare a pieno la presenza dell’acqua sia grazie al passaggio del fiume Piovego sia grazie alla falda bassa (circa un metro e cinquanta) che permette di sfruttare l’acqua come elemento caratterizzante il parco sia sotto l’aspetto paesaggistico sia tecnico.

Il progetto è strutturato attraverso una giustapposizione di layer differenti in grado di rispondere a molteplici necessità.

L’obiettivo principale è porsi in continuità con il Parco degli Scrovegni, per questo i layer definiti che corrispondono alle fasi di lavorazione riguardano la definizione del terreno, il rapporto con l’acqua, e l’utilizzo del bosco come massa in grado di definire pieni e vuoti, luoghi d’ombra e di luce.

Esiste uno stretto rapporto sia progettuale sia economico che di strategia che lega la struttura per layer alle fasi di costruzione e di intervento.


FASE 1 - preparazione dell’area

Ad oggi l’area ex Boschetti è occuata da un parcheggio, ed è completamente pavimentata con asfalto. Il progetto prevede innanzitutto la riqualifica dell’area e dei due edifici liberty presenti. Prime operazioni quindi saranno la rimozione dell’asfalto del parcheggio in concomitanza con le prime sistemazioni degli edifici così da sfruttare contemporanemente strutture e mezzi di trasposrto.

In parallelo all’intervento sugli edifici il terreno dell’area viene preparato.


FASE 2 - definizione del suolo

Il primo layer di progetto riguarda la definizione del suolo dell’area. Ad oggi l’area presenta una leggera pendenza che dagli edifici si alza verso il Piovego per poi scendere verso il fiume stesso. L’area di progetto è però piana. L’obiettivo è l’individuazione di una serie di colline alternate a vasche d’acqua che definiscano spazi differenti lungo l’area di progetto. La terra spostata sarà utilizzata per la definizione delle colline. L’intervento più importante risulta essere il teatro all’aperto in diretta relazione con il fiume Piovego e l’altra sponda. Questo spazio è allo stesso tempo un approdo per tutti gli utenti che utilizzano il fiume come infrastruttura.

E’ in questa fase che viene definito anche il sistema legato all’acqua, al suo riciclo e pulizia in modo che il parco risulti il più possibile autosufficiente. Il terreno sarà lavorato in modo da dividere l’area di progetto in parti differenti legate alle vasche d’acqua presenti. Vasche d’acqua che funzioneranno come fitodepurazione a flusso superficiale accompagnata da un lavoro sul terrreno e sulle colline con fitodepurazione flusso verticale. Accompagnato a questo sistema naturale è previsto un sistema irriguo legato a vasche di raccolta posizionate all’interno dell’area.


FASE 3 - Bubbles e In Between

Il progetto vero e proprio prende forma. L’intervento sugli edifici è completo, o saranno previsti lavori solo all’interno. L’edificio ad angolo sarà adibito a spazio eventi e disponibile per uffici e start up grazie allla possibilità di predisporre ampi spazi e flessibili al suo interno. L’altro edificio invece, dalle migliori fattezze, al piano terra sarà predisposto per bar e ristoranti mentre ai piani superiori è prevista residenza. La struttura dell’edificio in realtà permette anche che vengano utilizzati questi spazi come uffici. Il parco invece viene completato attraverso l’utilizzo di bubbles - bolle naturali alternate alle colline e all’acqua attraverso le quali è possibile individure lo spazio più importante del progetto: lo spazio “in between”.

Il perimetro delle bolle diventa il legante con lo spazio “in between”: in alcuni casi cordolo per definire materiali al suolo differenti e individuare spazi dello stare più ampi, in altri casi panca che diventa allo stesso tempo sia elemento di contenimento - ad esempio per l’acqua - che oggetto d’arredo dello spazio.

L’obiettivo generale di queste bolle è quello di utilizzare materiali il più possibile permeabile come legno, prati armati e prati. Lo spazio “in between” si pone come un vassoio il più uniforme possibile ma su cui possono succedere cose differenti.

Questo Spazio è lo spazio vero e proprio di relazione, il continuo scambio, il passaggio che si unisce ed è intervallato dagli spazi dello stare; si susseguono spazi minuti attrezzati con giochi d’acqua, spazi più ampi dove la presenza di piccole strutture in acciaio e teli può dare luogo a concerti, ritrovo di giovani e protezione dal sole per gli anziani. Si alternano spazi di gioco per bambini a deor legati alla presenza degli edifici riqualificati. Anche per questa parte di progetto l’obiettivo è la permeabilità del suolo e per questo la scelta è stata la terra battuta. Solo in prossimità delle strade carrabili sarà previsto cemento pigmentato colorato.


FASE 4/5 - Il bosco

In parallelo alla definizione delle bolle ma in grado di costituire un layer a parte è il bosco. In contrasto con l’andamento sinuoso del suolo il bosco di aceri e platani costituisce una griglia ben precisa con un passo 9,00 m x 9,00 m. Attraverso questa griglia precisa lo spazio diventa gestibile, misurabile, e allo stesso tempo attraverso la sottrazione in punti ben precisi di alcuni alberi, si vengono a definire spazi vuoti e di luce alternati a spazi in ombra. Allo stesso tempo i tronchi degli alberi generano un effetto prospettico lungo tutto il percorso del parco. Se l’essenza uniforme del parco regola tutta l’area, in alcuni punti vengono usate essenze differenti in grado di rendere variabile il parco attraverso il colore con il passare delle stagioni.

Un bosco di ciliegi nel cuore dell’area si presenta e si scopre solo se si percorre il parco nella sua interezza. Le colline ospitano arbusti bassi che hanno il duplice obiettivo di colorare e mascherare ulteriormente ciò che c’è sul loro retro in modo da aumentare l’effetto scenico e di viste presenti all’interno del parco.

Il sottobosco sarà definito per la maggiorparte da prati liberi. Il bosco in crescita definisce le ultime due fasi di lavorazione. E’ stata valutata la crescita del bosco come parte integrante del parco stesso in modo che con il tempo possa regalare immagini differenti non solo attraverso i colori e i profumi dettati dal variare delle stagioni ma anche attraverso la sua crescita nel tempo.

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